In questi giorni di clausura, che si preannunciano lunghi e pieni di pensieri, ho tirato fuori i vecchi microfoni, rinnovato la scheda audio, tirato fuori partiture che non praticavo da un po’, e mi lancio a registrare un po’ di musica, finta arpa su garageband, una presa e via, per ritrovarmi, in qualche maniera.
Temo molto che sarà della musica da eseguirsi dal vivo, in futuro. Meglio cominciare a pensare ad alternative.
„O primavera, gioventù dell’anno,
Bella madre di fiori,
D’herbe novelle e di novelli amori,
Tu torni ben, ma teco
Non tornano i sereni
E fortunati dì de le mie gioie;
Tu torni ben, tu torni,
Ma teco altro non torna
Che del perduto mio caro tesoro
La rimembranza misera, e dolente.
Tu quella sè, tu quella
Ch’eri pur dianzi sì vezzosa e bella;
Ma non son io già quel ch’un tempo fui
Sì caro à gli occhi altrui.“