AVEGNA che per l’origine et certezza sua le laudi sue siano chiaramente manifeste, tuttauia quando considero niuna cosa ritrouarsi, la quale con questa non habbia grandissima conuenienza, non posso di lei in tutto con silentio trapassare. Et se bene douerebbe bastar quello, che di essa da tanti Filosofi eccellenti è stato scritto: nondimeno non voglio restare anch’io per debito mio di ragionarne alcune cose: percioche se bene io non diro tutte quelle laudi, che le conuengono, toccarò almeno vna minima particella delle piu notabili et eccellenti; et ciò farò con quella breuità, che mi sarà possibile.
La Musica adunque quanto sia stata celebrata, et tenuta per cosa sacra, ne fanno chiarissima fede gli antichi scritti de Filosofi, et massimamente de Pitagorici: percioche haueano opinione, il Mondo esser composto musicalmente, et i cieli nel girarsi esser cagione di harmonia, et l’Anima nostra con la medesima ragione formata, et per li canti, et per li suoni destarsi, et quasi viuificar le sue virtù.
@blog le prime tre righe mi hanno fatto dannare: 'avegna che', cioè benché sia chiaro che la musica debba sempre laudarsi, tuttavia quando mi accorgo che si manca occasione di farlo, non posso passarlo sotto silenzio.
Per cui inizia anche lui a lodarla, promettendo di farlo con brevità. Certo, brevità.
Comunque "il Mondo esser composto musicalmente, et i cieli nel girarsi esser cagione di harmonia, et l’Anima nostra con la medesima ragione formata, et per li canti, et per li suoni destarsi" è bellissimo.