Ma poscia la poesia ben si vede con la musica esser tanto congiunta, che chiunque da questa separar la volesse, restarebbe quasi corpo separato dall’anima.
La qual cosa è confermata da Platone nel Gorgia dicendo; Che se alcuno da tutta la poesia leuasse il concento et il numero, con la misura insieme, niuna differenza sarebbe da essa al parlare domestico et popolare. Et però si vede, che li poeti hanno vsato grandissima diligenza, et marauiglioso artificio nell’accommodare ne i versi le parole, et dispor li piedi secondo la conuenienza del parlare; si come per tutto il suo poema hà osseruato Virgilio: percioche a tutte tre le sorti del suo parlare accommoda la propia sonorità del verso con tale artificio, che propiamente pare, che col suono delle parole ponga dauanti a gli occhi le cose, delle quali egli viene a trattare; di modo che doue parla d’amore, si vede artificiosamente hauer scielto alcune parole soaui, dolci, piaceuoli et all’vdito sommamente grate; et doue gli sia stato dibisogno cantare vn fatto d’arme, descriuere una pugna nauale, vna fortuna di mare, o simil cose, oue entrano spargimenti di sangue, ire, sdegni, dispiaceri d’ animo, et ogni cosa odiosa, hà fatto scielta di parole dure, aspre et dispiaceuoli: di modo che nell’vdirle et proferirle areccano spauento.
@blog i tre generi di Virgilio: Bucoliche, genere pastorale, le Georgiche, poema didascalico sull'agricoltura, e l'Eneide, poema epico.
@blog che poi la poesia non fa parte delle arti liberali, scorre tra grammatica, retorica, dialettica, direi.
E senza musica [concento (armonia tra gli elementi) – numero (regole matematiche che regolano l'uso dei versi) – misura (regole di distribuzione dei versi e dei piedi)] non sarebbe poesia.