…che eravamo in poco meno di venti, molti già attrezzati con le musiche, alcuni proprio non li conoscevo; siamo stati davvero ben accolti da Chiara, del Binario 8. Ci siamo seduti, abbiamo ordinato delle birre, io ho cominciato il mio solito pippone storico su come sono arrivato a immaginare questa serata, e poi ho cominciato a a far cantare lentamente le frasi dei canoni che avevo proposto, il primo in italiano, poi quello in inglese.
Le persone si sono prestate a cantare questa musica un po’ retrò; poi abbiamo cominciato a cantare in polifonia i canoni, tutto ha funzionato. Un po’ ci si perdeva però in realtà funzionava. Una pausa tra un pezzo e l’altro e poi via, ricominciato. Entravano ogni tanto persone che abitavano nei paraggi: sono rimasti ad ascoltare il silenzio, poi alla fine mi hanno fermato, mi hanno chiesto chi io fossi, erano molto curiosi e mi chiedevano che coro fosse quello che stava cantando; ho spiegato che erano delle persone che si erano radunate lì per la prima volta quella sera, loro erano increduli.
Abbiamo finito, ci siamo fatti gli applausi, ci siamo ripromessi di ritrovarci fra un periodo, forse un mese, forse poco più. Però si rifà!
Questa è Social Harmony, ed è stato davvero molto appagante.
Grazie ancora, Matteo. Ieri la convivialità e l’attenzione alla musica sono andate insieme, anzi ciascuna ha favorito l’altra. Non è una cosa da poco. Proprio Social Harmony, appagante e da rifare!
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Ma che figata di progetto!
:-)) grazie!