Sta per arrivare Natale, periodo durante di solito mi ammalo per fermarmi, o comunque mi fermo anche senza ammalarmi (se ce la faccio), e sono giorni che servono a stare un po’ chiusi per conto proprio, a ripensare all’anno passato, e immaginare cosa si potrebbe fare di nuovo.
Sarà così anche quest’anno. C’è in più una cosa che mi manca, rispetto agli anni passati: fare concerti.
Le cose sono cambiate, i giri sono altrove, magari sono io, fatto sta che si fa meno musica da queste parti.
Ho un progetto su cui sto puntando tutto, e devo dire che la paura di affrontarlo mi fa rallentare nella sua realizzazione e allo stesso tempo mi impedisce di guardare altrove; mi farebbe bene quasi uno spintone per riprendere abbrivio, vediamo.
Avrei anche a disposizione una sala prove/studio a Verona, bel luogo, che condivido con altri: non la uso pienamente come vorrei, anche lì forse sono un po’ troppo pigro.
Ho accettato un incarico part time all’Archivio di Stato di Venezia, dopo aver inaspettatamente passato l’esame da archivista l’anno scorso (la frequentazione della Scuola dell’Archivio, soprattutto per la parte riguardante la paleografia, è stato un regalo enorme degli ultimi anni): da un lato mi aiuta, dall’altro tocco con mano l’occupare il tempo in attività che non riguarda la mia principale scelta di vita, sottraendoci tempo e (un po’ di) energia.
Resisto per un po’, ma l’intenzione è tornare a cantare e suonare, è un po’ presto direi per smettere.
Intanto buon passaggio, ci vorrà forza questa volta.