Ed ecco la fine di ottobre e lo stop forzato alle attività culturali/musicali/teatrali.
Inutile cedere allo sconforto, approfitto del momento per studiare, ho in serbo una campagna di concerti minimi, riservati a due persone per volta, qui in mansarda da me, a distanza di grande sicurezza – appena pronto (sarà un programma romantico, canzoni d’amore lungo i secoli antichi) arrivo con le info.
Nel frattempo le chiese restano aperte, chiederò ad amici preti di ospitare un brano musicale a fine messa per restare minimamente visibili (dalla loro le chiese hanno spesso delle acustiche meravigliose per certa musica, la settimana scorsa ho ritrovato l’abbazia di Sant’Antimo in Toscana e sono riuscito a registrare questo video.
Faccio di tutto per non tornare alle ore passate al computer a insegnare o cantare, sono state terrificanti, per quanto formative.
Il Covid è una malattia tosta, ma si può maneggiare utilizzando le dovute precauzioni: per cui, con grande distanza e con mascherine, continuo a insegnare canto (come sempre è possibile fissare direttamente la lezione scegliendo tra gli orari disponibili visibili su questa pagina).
Resistere. Usciamone vincitori.
La musica torna sempre, non si vive senza 🙂
La musica torna sempre, non si vive senza. Grazie Matteo. Un abbraccio. Rossella
Ciao Rossella! Sì, senza non si può – il compito dei musicisti è di praticarla, perché è solo facendola e ascoltandola che ha presenza e vita, ovviamente. Ti abbraccio forte.