Ho finito di collezionare le musiche per il concerto che terremo qui a Vicariato10 per Halloween.
È frutto di un pensiero avuto qualche anno fa, riguardo il tema delle violenze familiari presente in moltissime ballate lungo tutta l’Europa: ovunque ci sono racconti di casi di femminicidio, abusi, morti, apparizioni di fantasmi di persone maltrattate e uccise.
Ho cominciato a collezionare i casi più eclatanti, e davvero a un certo punto ho dovuto fermarmi, perché era davvero troppo.
Sulle isole britanniche, donne maltrattate e donne altere che fanno morire di dolore i loro spasimanti (salvo poi morire anche loro perché scoprono che in realtà ne erano parimenti innamorate, come Barbara Allen).
In Francia, dove ho potuto consultare volumi di musiche bretoni, donne che uccidono i propri figli e che poi vengono giustiziate, o mariti che picchiano le proprie mogli.
E in Italia, di cui ho raccolto la famosa canzone del caso della baronessa di Carini, uccisa dal padre, e un altro caso di uccisione della figlia da parte del padre in una canzone veneta che ricordavo da quando me la cantava la mia nonna.
Un florilegio di delitti.
Almeno a Halloween possiamo raccontarne con la leggerezza di sapere che poi i morti si festeggeranno di lì a qualche giorno, se leggerezza si può chiamare.